Cbr1000rr my 2012

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MarconeR1
view post Posted on 29/12/2011, 00:23     +1   -1




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Venti anni di storia
Era il 1992 quando la presentazione della CBR 900RR FireBlade creò scompiglio nel mondo delle supersportive del tempo. Leggera, aggressiva e rabbiosa, la Cibierre Novecento si può e si deve considerare come una pietra miliare nel mondo delle due ruote.
Sono passati venti anni, e la CBR ha visto crescere la cilindrata dagli originari 983 cc agli attuali 999 cc. Nel mezzo troviamo ben 6 modelli, con cilindrate crescenti (919 cc– 929 cc – 954 cc – 998 cc – 999 cc) tutti caratterizzati da prestazioni al top della categoria e dalla tipica guidabilità Honda.
Ed eccoci al 2012, con l'ennesima versione pronta ad affrontare il mercato e la concorrenza delle sportive, in particolar modo quelle europee, che si è fatta sempre più agguerrita.
Il momento poco felice e la crisi che attanaglia il mondo delle due ruote non giustifica ingenti investimenti in particolare nel settore delle moto sportive, e questo in parte ha influito sulla dotazione tecnica della rinnovata Cibierre.
Niente controllo di trazione, niente selezioni delle mappature o quick shift per il cambio, in compenso è disponibile l'ottimo, ma anche troppo pesante (circa 10 kg) e ingombrante sistema C-ABS con un sovrapprezzo di 1.000 € rispetto ai 14.500 € richiesti per la versione base.

Look dinamico
L'estetica della CBR1000RR 2012 è stata modificata, senza stravolgimenti, con piccoli tocchi che hanno reso la linea più dinamica rispetto al modello precedente. La vista laterale mostra un maggior slancio rispetto alla “verticalità” che mostrava la progenitrice.
Anche il cupolino appare più tagliente e mostra un maggior family feeling con le altre CBR, è anche vero che il naso della vecchia era più personale e la distingueva dalla massa. Era un naso alla Barbara Streisand...
L'evoluzione ha riguardato anche il codino, sapientemente rimodellato, e le carene laterali. Tre le colorazioni disponibili, Graphite Black, Pearl Sunbeam White e Victory Red.
Quello che non è cambiato, crisi o non crisi, tagli e costi di produzione vari, sono le finiture, sempre ottime. Plastiche di qualità, assemblaggi fatti a regola d'arte, materiali nobili almeno per i particolari in vista, sono una certezza su questa Honda.

Nulla è più analogico
Strumentazione totalmente nuova, e totalmente digitale, tutto è racchiuso in un display leggibile e con l'aggiunta del cronometro, dell'indicatore del rapporto inserito e di quattro differenti visualizzazioni del contagiri.

Motore e ciclistica
Nessun stravolgimento, diciamolo, ma un lavoro di affinamento e tante modifiche, più o meno profonde, che rendono ancora più piacevole e performante questa moto.
Iniziamo dalla ciclistica, dove ritroviamo il telaio a doppio trave in alluminio, nel quale viene incastonato il quattro cilindri in linea 16 valvole DOHC. Le sospensioni prevedono due novità importanti, la prima è la forcella Showa BPF da 43 mm di diametro, già apprezzata in precedenza su alcune sportive Suzuki e Kawasaki per la grande sensibilità che consente un maggior controlo dell'avantreno, mentre la seconda riguarda l'ammortizzatore posteriore Showa BFRC (Balance Free Rear Cushion) dotato doppia camera, particolare che garantisce un passaggio più fluido e lineare dalla fase di compressione a quella di estensione, con miglioramenti sia della trazione che dello smorzamento.
Anche i cerchi sono stati oggetto di studio, le razze ora sono dodici e non più tre, e la rigidità delle ruote in alluminio pressofuso è incrementata (maggiore è la rigidità, migliore è la precisione).
L'impianto frenante prevede una terna di dischi, due da 320 mm anteriori con pinze radiali a 4 pistoncini, singolo posteriore da 220 mm con pinza a singolo pistoncino, e come precedentemente scritto, la possibilità di acquistare la versione dotata di C-ABS.

Confermata la presenza dell'ammortizzatore di sterzo HESD (Honda electronic steering Damper), qui in versione seconda generazione, che garantisce lo smorzamento ottimale alle alte velocità, senza compromettere la maneggevolezza e la manovrabilità alle basse velocità.
Il quattro cilindri non è stato oggetto di particolari modifiche, mentre è la sua gestione elettronica che è stata rivista con una diversa taratura dell'iniezione elttronica PGM-DSFI (Programmed Dual Sequential fuel Injection), per migliorare ulteriormente le caratteristiche di erogazione soprattutto nei transitori (chiudi/apri) e durante le piccole aperture del gas. Tutto questo per rendere ancora più sfruttabile e piacevole la CBR1000RR, oltre che più parsimoniosa quando si va dal benzinaio (-10% di consumo benzina).
I cavalli sono sempre tanti, 178 quelli dichiarati ad un regime di 12.000 giri, mentre la coppia raggiunge i 112 Nm a 8.500 giri, numeri non da record, ma sempre di grande effetto.


La prova a Portimao
E di grande effetto è anche il contesto in cui abbiamo provato questa Honda, il Circuito Internazionale dell'Algarve a Portimao in Portogallo. Una pista che mette a dura prova moto e piloti, perfetta per saggiare le doti della CBR1000RR Fireblade 2012...e la nostra resistenza, non solo fisica ma anche psicologica.
La mattina ci aspetta una serie di turni in sella alla Fireblade così come esce dal concessionario.
Sospensioni standard, pneumatici di serie (le nuovissime Bridgestone S20) e pressioni stradali (i soliti 2,5/2,9 bar).
La posizione di guida per i canoni attuali, e soprattutto per quel che offre la concorrenza, è da considerarsi ergonomicamente perfetta, e soprattutto poco costrittiva, particolare che sottolinea la propensione all'utilizzo stradale di questa sportiva. Certo è che i parametri di valutazione sono cambiati parecchio, e quello che una volta poteva sembrarci estremo e al limite della sopportabilità, ora ci sembra tutta un'altra cosa.
Cosa intendo dire? Semplicemente è la constatazione, dopo esser montato in sella ad una Fireblade prima serie parcheggiata in uno dei box dell'autodromo, che oggi i motociclisti che guidano le sportive sono dei fachiri pronti al sacrificio. La prima CBR 900RR che per i tempi era considerata piccola, scomoda e sacrificata, oggi sarebbe paragonabile per confort ed abitabilità ad una gran turismo!



Bando alle ciance, entriamo in pista e via. Assetto e pneumatici standard non sono certamente la configurazione ideale per affrontare il circuito di Portimao, un ottovolante sarebbe più adatto.
Certo è che la facilità ed il comportamento della Fireblade danno una bella mano. Il motore dalla coppia esagerata ma erogata in maniera tanto lineare da non mettere mai in difficoltà il pilota, la ciclistica equilibrata, e gli ottimi freni, sono un mix perfetto per “scaldarsi” e riprendere confidenza con il saliscendi portoghese.
Passano i giri, scendono i tempi, aumentano gli “ondeggiamenti”. Inizio a ricordarmi meglio pista, curve e traiettorie, di conseguenza inizio a trattare male la CBR, che non si scompone più di tanto, ma quel tanto che basta a farmi attendere trepidante i turni con la versione gommata in mescola e con l'assetto specifico. Frenando forte e inserendo di cattiveria in curva la CBR1000RR 2012, l'assetto che fino a questo momento era stato perfetto, diventa perfettibile, con l'avantreno che affonda e perde precisione, e il posteriore che si alleggerisce troppo chiamando a un superlavoro l'antisaltellamento (peraltro encomiabile nell'intervento). In uscita di curva, a gas spalancato, le ottime Bridgestone iniziano a faticare e le perdite di trazione, seppur telefonate, iniziano a far suonare il campanello d'allarme nel casco. Meno male che adesso ci sono le Bridgestone R10 in mescola.

Gomme in mescola. Un'altra storia
Punto e a capo, ecco cosa succede con l'assetto pistaiolo, e le nuove scarpette (con la posteriore che abbandona il 190/50 per un panciuto 190/55). Così agghindata la CBR1000RR 2012 è davvero un piacere da guidare anche in pista, e il fatto che si senta a suo agio tra i cordoli, mette di conseguenza a suo agio anche il pilota. Lineare nelle reazioni, con una trazione in uscita di curva ed in percorrenza davvero ottima, ed un impegno fisico richiesto al pilota, limitato (sempre tenendo ben presente dove siamo ed in sella a quasi 180 cavalli di moto...).


Il motore dalla coppia esagerata ma erogata in maniera tanto lineare da non mettere mai in difficoltà il pilota, la ciclistica equilibrata, e gli ottimi freni, sono un mix perfetto per “scaldarsi” e riprendere confidenza con il saliscendi portoghese


I freni, C-ABS compreso, sono perfettamente modulabili, e difficilmente richiamano all'ordine l'antibloccaggio (lo si deve cercare con il lanternino) che in questa versione ha visto modificare l'interazione tra la pinza posteriore e quelle anteriori.
Cambio e trasmissione sono eccellenti, ma più di una volta mi sono trovato a desiderare ardentemente un quickshift che permetta di inserire i rapporti senza chiudere il gas, e soprattutto senza scomporre l'assetto, nel caso in cui ci si trovi a cambiare marcia nel bel mezzo di una curva.
Il divertimento aumenta, e di conseguenza i tempi calano, si frena dopo e si apre il gas in anticipo rispetto al giro precedente, mentre le gomme iniziano, anzi terminano la loro vita utile. Ecco che in questi momenti sarebbe utile un bel traction control, che continui a farci divertire mettendo una pezza dove, e quando, serve. Inoltre renderebbe davvero perfetta la Fireblade anche nell'utilizzo quotidiano, su strade che sono ben lontane dalla perfezione della pista.

Fine della giostra, fine della fiera, è tempo di tirare due somme. La rinnovata CBR1000RR 2012 si è dimostrata all'altezza delle precedenti versioni, guidabilità Honda, e qualità del prodotto non si discutono, ma la dotazione tecnica appare sottotono rispetto a una concorrenza davvero esagerata (anche nel prezzo però...) in una categoria che rappresenta la “vetrina tecnologica” di ogni costruttore.


Pregi
Guidabilità “Honda” | Qualità percepita | Frenata | Erogazione del motore

Difetti

No Traction control/No quick Shift/ Elettronica limitata. Un po' poco rispetto alla concorrenza, soprattutto per una Honda


 
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AlessioMitico
view post Posted on 29/12/2011, 17:14     +1   -1




E' troppo indietro rispetto alla concorrenza, aspettiamo la prossima con il super cambio millemila cv e un tc con le palle
 
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MarconeR1
view post Posted on 29/12/2011, 19:52     +1   -1




Effettivamente sono un pò indietro...magari sono sicuri che avendo lo squadrone in motogp anche se tecnicamente indietro continueranno a vendere i loro prodotti per poi con i prossimi modelli fare il salto generazionale!
 
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2 replies since 29/12/2011, 00:23   31 views
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