Il mondo a 300 km/h, prove di velocità a Nardò

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view post Posted on 25/1/2012, 10:17     +1   -1
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Il mondo a 300 km/h

Il mondo a 300 km/h Con la Kawasaki ZZR1400 a Nardò Un impianto polifunzionale Nardò visto dall'aereo Galleria fotografica
Durante il test della Kawasaki ZZR1400 abbiamo percorso dodici giri sull'anello d'asfalto più celebre d'Italia. Ecco cosa accade quando si viaggia a velocità siderali

La Kawasaki ha scelto il Nardò Technical Center per la presentazione stampa della nuova maxi sportiva ZZR1400, e noi abbiamo colto l'occasione per conoscere da vicino un tracciato decisamente differente dalle piste tradizionali.

Un po' di storia
L'impianto pugliese situato in Località Fattizze, nel comune di Santa Chiara di Nardò in provincia di Lecce, nato nel 1975 come un polo multifunzionale dedicato ai test di sviluppo per auto, moto e componentistica oggi rappresenta una struttura unica in Italia dove, oltre all'anello di asfalto da dodici chilometri che ne delimita il perimetro, vi è una pista guidata di ben 6.222 metri configurabile secondo diverse esigenze. Non mancano poi box, officine e luoghi di intrattenimento, il tutto connesso tramite strade interne che riproducono la molteplicità di situazioni che si possono incontrare per strada.
Ecco spiegato perché, all'interno dell'impianto di Nardò, è prassi vedere circolare prototipi auto e moto d'ogni tipo, dal veicolo in fase poco più che prototipale al mezzo già pronto per la commercializzazione e bisognoso solo di macinare chilometri per gli ultimi ritocchi. In questo impianto si svolgono ovviamente test di pneumatici, freni e componentistica d'ogni genere, e da tutto questo s'intuisce perché all'interno della struttura sia assolutamente proibito fotografare o riprendere con videocamere. Addirittura, una volta ritirato il pass all'ingresso, la direzione provvede a coprire con un adesivo le fotocamere dei cellulari, prodigandosi poi in cordiali raccomandazioni che però non mitigano lo scopo "intimidatorio". Del resto è giusto così, visto l'impegno assunto dall'azienda Prototipo Spa nei confronti delle Case, le quali devono poter contare sulla massima discrezione in riferimento ai loro prototipi.

Ma torniamo a bomba! Se leggendo la prova della Kawasaki ZZR1400 vi siete domandati cosa significhi girare a Nardò, abbiamo preparato per voi una ricca risposta. Siete pronti? Giù la visiera!

kawasaki_nardo_1

Con la nuova Kawasaki ZZR1400 ci siamo lanciati a 300 km/h sull'anello di alta velocità, con il limitatore in sesta marcia che ci ha accompagnato praticamente per tutti i dodici chilometri che compongono un giro completo. Giro che, per la cronaca, a quella velocità sembra durare un istante!

Il timore iniziale è tanto, inutile nasconderlo: l'idea di "spararsi" a trecento all'ora in sella a una moto mai guidata prima, senza conoscere le condizioni dell'asfalto o eventuali "pericoli", metterebbe in agitazione chiunque, ma la posizione di guida confortevole della Kawasaki, unitamente alle forme abbondanti della sua carenatura, contribuisce a metterci a nostro agio e a ridurre lo stress.
Tirando le prime marce superiamo in un lampo i 200 km/h, e tutto sembra normale. L'ottima protezione aerodinamica della ZZR1400 non obbliga nemmeno a "spalmarsi" sul serbatoio, consentendo di arrivare senza problemi a oltre 250 km/h. Di qui in avanti, inevitabilmente, la pressione sul casco e sulle spalle aumenta, e cercare riparo dietro al cupolino diventa inevitabile. La carreggiata per fortuna è ampia e suddivisa in quattro corsie. L'andamento è leggermente parabolico (verso l'esterno la pista "sale"), e il limite superiore è delimitato da un poco rassicurante guardrail.
L'asfalto è liscio come un biliardo, se si esclude un leggero solco sulla terza corsia lungo tutta la percorrenza, e arrivati alla massima velocità scopriamo quanto sia difficile e impegnativo fisicamente procedere perfettamente dritti. La soluzione sarebbe quella di portarsi nella corsia più esterna, così da sfruttare l'inclinazione dell'asfalto per utilizzare la parte più centrale della gomma, ma lo spirito di conservazione ha la meglio e preferiamo restare più verso il centro. A questa velocità lo sterzo diventa sensibile ma comunque la direzionalità è garantita: solo la posizione raccolta e innaturale, con la tuta che inevitabilmente limita un po' i movimenti e il casco che si spiaccica sul viso impediscono di mantenere una linea precisa, col risultato che ci accorgiamo di zigzagare leggermente.

L'adrenalina ora scorre a fiumi. Ci aggrappiamo di forza ai manubri col sottofondo dell'urlo lancinante del quattro cilindri di Akashi, solo parzialmente camuffato dall'intervento del limitatore. La lancetta del tachimetro va ben oltre il fondo scala (fissato a 280 km/h), indicando approssimativamente i 300 km/h. In questo istante capiamo la scelta della Kawasaki di porre un limite (seppure simbolico) alle prestazioni esagerate della sua ZZR 1400, ma ci accorgiamo che, una volta "metabolizzata" la velocità, saremmo proprio curiosi di vedere dove arriveremmo senza il limitatore di giri, posto a circa 10.500.

Durante il giro a tutto gas comunque capita di pensare a tutte le variabili: speri che le gomme reggano, che non attraversi l'asfalto un gatto o un altro animale, insomma che non succeda niente di niente. Riflessioni normali probabilmente, seppure sia logico pensare che le misure di sicurezza della struttura tengano conto di tutte queste possibili "complicazioni".
In pochi secondi ecco il cartello che ci segnala l'approssimarsi del punto di partenza, è arrivato il momento di decelerare e tornare sullo spiazzo posto nella parte interna (a sinistra). La solidità della ciclistica della Kawasaki permette di chiudere il gas bruscamente e lasciare che il freno motore ci accompagni fino all'arrivo gustando gli ultimi istanti di questa emozionante esperienza.

E adesso guardate il video! www.dueruote.it/video/video.cfm?cod=2775&arg=12

nardo

Il tracciato di handling si sviluppa all'interno dell'anello di alta velocità. Si compone di diverse tipologie di curve, da quelle ampie ai classici tornantini, con la costante di una carreggiata molto ampia e di un nastro d'asfalto ottimamente levigato. In parole povere, l'ideale per mettere alla frusta auto e moto sportive, se non fosse che per queste ultime gli spazi di fuga all'esterno non siano molto ampi, con poco rassicuranti protezioni di pneumatici a fare bella vista a poca distanza dal nastro d'asfalto.

Per informazioni:
www.nardotechnicalcenter.com/


Fonte http://www.dueruote.it/moto_scooter/artico...e=372205&page=2

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La cosa la trovavo interessante non tanto per la Kawa di cui si è già parlato in un altro post ma per la descrizione delle senzazioni a girare a 300Km/ora per così tanto tempo su un anello... quel brivido lo proverei volentieri ! ! !
 
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